mercoledì 16 gennaio 2008

LAMARTINE, "Le Lac"

Ainsi, toujours poussés vers de nouveaux rivages,


Dans la nuit éternelle emportés sans retour,


Ne pourrons-nous jamais sur l'océan des âges


Jeter l'ancre un seul jour?




Ô lac ! l'année à peine a fini sa carrière,


Et près des flots chéris qu'elle devait revoir,


Regarde! je viens seul m'asseoir sur cette pierre


Où tu la vis s'asseoir!




Tu mugissais ainsi sous ces roches profondes,


Ainsi tu te brisais sur leurs flancs déchirés,


Ainsi le vent jetait l'écume de tes ondes


Sur ses pieds adorés.




Un soir, t'en souvient-il? nous voguions en silence;


On n'entendait au loin, sur l'onde et sous les cieux,


Que le bruit des rameurs qui frappaient en cadence


Tes flots harmonieux.




Tout à coup des accents inconnus à la terre


Du rivage charmé frappèrent les échos;


Le flot fut attentif, et la voix qui m'est chère


Laissa tomber ces mots:




"Ô temps! suspends ton vol, et vous, heures propices!


Suspendez votre cours:


Laissez-nous savourer les rapides délices


Des plus beaux de nos jours!




"Assez de malheureux ici-bas vous implorent,


Coulez, coulez pour eux;


Prenez avec leurs jours les soins qui les dévorent;


Oubliez les heureux.




"Mais je demande en vain quelques moments encore,


Le temps m'échappe et fuit;


Je dis à cette nuit: Sois plus lente; et l'aurore


Va dissiper la nuit.




"Aimons donc, aimons donc! de l'heure fugitive,


Hâtons-nous, jouissons!


L'homme n'a point de port, le temps n'a point de rive;


Il coule, et nous passons!"




Temps jaloux, se peut-il que ces moments d'ivresse,


Où l'amour à longs flots nous verse le bonheur,


S'envolent loin de nous de la même vitesse


Que les jours de malheur?




Eh quoi! n'en pourrons-nous fixer au moins la trace?


Quoi! passés pour jamais! quoi! tout entiers perdus!


Ce temps qui les donna, ce temps qui les efface,


Ne nous les rendra plus!




Éternité, néant, passé, sombres abîmes,


Que faites-vous des jours que vous engloutissez?


Parlez: nous rendrez-vous ces extases sublimes


Que vous nous ravissez?




Ô lac! rochers muets! grottes! forêt obscure!


Vous, que le temps épargne ou qu'il peut rajeunir,


Gardez de cette nuit, gardez, belle nature,


Au moins le souvenir!




Qu'il soit dans ton repos, qu'il soit dans tes orages,


Beau lac, et dans l'aspect de tes riants coteaux,


Et dans ces noirs sapins, et dans ces rocs sauvages


Qui pendent sur tes eaux.




Qu'il soit dans le zéphyr qui frémit et qui passe,


Dans les bruits de tes bords par tes bords répétés,


Dans l'astre au front d'argent qui blanchit ta surface


De ses molles clartés.




Que le vent qui gémit, le roseau qui soupire,


Que les parfums légers de ton air embaumé,


Que tout ce qu'on entend, l'on voit ou l'on respire,


Tout dise: Ils ont aimé!





TRADUZIONE SCRITTA DA ME:





Così noi, tutt'ora sospinti verso nuove rive


E travolti senza ripensamento nell'eterna notte,


Noi non potremo mai sull'oceano dei tempi


Gettera l'ancora per un solo giorno?




O lago! L'anno ha appena finito il suo corso,


E tu guarda presso le amate onde, che Lei doveva rivedere!,


Guarda! Io, tutto solo, vengo a sedermi su questa pietra


Dove tu, o lago, un tempo La vedesti posarsi!




Così tu mugghiavi sotto queste rocce profonde,


Così tu t'infrangevi sui loro fianchi dilaniati,


Così il vento versava la schiuma delle tue onde


Sui suoi graditi piedi.




Una sera, te ne rammenti? Noi remavamo in silenzio;


Sull'onda e sotto i cieli, da lontano non si udiva nient'altro


Che il tonfo dei vogatori, che a ritmo colpivano


I tuoi flutti armoniosi.




All'improvviso voci sconosciute alla terra,


Dalla riva incantata si agitavano gli echi;


L'onda fu attenta, e la voce, che mi è ancora cara,


Lasciò stillare queste parole:




"O tempo! Sospendi il tuo volo, e voi, ore benevole!


Interrompete il vostro corso:


Lasciateci assaporare le gioie fugaci


Dei nostri giorni più belli!




"Quaggiù alcuni infelici vi implorano:


Affondate, sprofondate per loro;


Assieme ai loro giorni, strappate i segni che li divorano;


Dimenticatevi di coloro che vivono felici.




"Invano, chiedo ancora qualche attimo fugace,


Ma il tempo mi sfugge e mi evita;


Dico a questa notte: Sii più pigra; e già l'aurora


La sta consumando.




"Dunque amiamoci, quindi amiamoci! di quest'ora sfuggente,


Affrettiamoci e godiamo di questi preziosi attimi!


L'uomo non ha alcun riparo, il tempo non ha alcun approdo;


Esso affonda e noi soccombiamo!"




Tempo geloso, è possibile che questi momenti di assoluta gioia,


Nei quali l'amore ci riversa intensamente la sua felicità,


S'alzino in volo, lontano da noi e più veloci


Dei giorni più tristi?




Andiamo! Non potremo almeno rintracciarli?


Andiamo! Dici che sono totalmente passati, trascorsi per sempre? Sono, dunque, persi del tutto?


Questo tempo che una volta celi donò, questo tempo che ora li cancella,


Non celi renderà più?




Eternità, Nulla, Passato, oscuri abissi


Che ve ne fate dei giorni, che v'inghiottite?


Parlate: Celi renderete mai queste sublimi estasi,


Che ci rubate?




O lago! Rocce mute! Grotte! Oscura foresta!


Voi, che siete risparmiati dal tempo, perchè in voi il tempo può ringiovanire,


Guardate questa notte, conservatene, o bella natura,


Almeno il suo ricordo!




Che questo sia nel tuo riposo, che sia nei tuoi temporali,


Bel lago, e nell'aspetto dei tuoi sorridenti pendii,


E in questi neri abeti, e in queste selvagge rocce


Che pendono sulle tue acque!




Che il suo ricordo rimanga nello zefiro,


Che freme e passa attraverso gli scroscii delle tue sponde e attraverso le tue sponde ripetuti;


Che il suo ricordo sia nell'astro dalla fronte argentea, che imbianca la tua superficie


Coi suoi chiarori delicati!




Come il vento che geme, il canneto che sospira;


Come i profumi leggeri del tuo aere cristallizzato;


Come tutto ciò che si sente, vede e si respira...


Che tutto dica: "Un tempo si sono amati intensamente!"

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