Sordido rumore
di nocche spezzate
nel buio della notte.
Declinio di
un corpo fermo, appestato
da ciclopici vermi.
Un solo lembo
di carne
si frappone
tra noi
corpi sterili...
Un tempo
i tuoi seni rigogli
di amore,
ora solo putrido
conforto per
gli insetti.
Eureka! Mio tesoro!
Anche tu,
nei tuoi meravigliosi giorni,
avevi un corpo adoneo,
piacevolmente
disteso sulle mie
candide membra...
Ora solo ossa e melma.
Seppur in una tomba,
stretta, buia ed umida
le nostre ossute mani
si toccano,
in un infinito abbraccio.
Sì! Il nostro amore
è rimasto
vitale,
anche nella
morte
del nostro futile
corpo...
Dentro quello che un tempo
era il tempio delle nostre anime,
ora non rimane altro
che sudicia melma, nutrimento
di queste schifose larve...
TI fisso in quelli che erano
i tuoi limpidi occhi
color oceano, Amore mio:
così belli e puri,
ora
solo ossute resta,
dimora di assillanti insetti.
Quando strappai
il tuo cuore
dal tuo petto,
sentii tutto il tuo amore
scorre dentro e sopra me...
Ora guardaci!
Qui, in questa umida prigione,
piena di minuscoli
e schifosi aguzzini,
che si prendono
gioco di noi e del nostro corpo,
come Centurioni accaniti.
Lacerano i nostri putridi resti,
nidificano nelle nostre cavità,
ridono di noi...
Ma il nostro Amore
vivrà,
sino alla giorno in cui
rinasceremo
per amarci,
di nuovo.
Forse, un giorno...
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